TWIN è un modello innovativo, replicabile ed esportabile che propone un modo di fare rigenerazione territoriale attraverso le linee lente – ciclabili e cammini -, unendo turismo lento, recupero di edifici e inclusione sociale. Secondo il modello TWIN, il turismo lento è inteso come una leva per rigenerare territori marginali e offrire occupazione a persone con fragilità.
La prima sperimentazione del modello è avvenuta al Passo della Cisa, crocevia di linee lente dell’Appennino Tosco-Emiliano, con la Capanna TWIN n.1 accogliendo i viaggiatori della Via Francigena e del Sentiero Italia CAI.

Perché Capanna TWIN?
Il termine capanna ha un significato fortemente simbolico. La capanna appartiene a tutte le culture e a tutte le epoche: da quella primitiva, a quella della natività, fino al Cabanon di Le Corbusier. Esprime essenzialità, ospitalità, calore, condivisione, tranquillità: tutti valori alla base dell’esperienza di accoglienza e solidarietà che immaginiamo in questa proposta.
La capanna diviene quindi l’archetipo dell’accoglienza, e in quanto tale può assumere molteplici forme: un bivacco montano lungo un sentiero, un appartamento in una città attraversata da una ciclovia, un cocoon in mezzo a un bosco lungo un cammino… Mentre da un lato il termine casa rimanda immediatamente alla propria abitazione privata, dall’altro capanna evoca qualcosa di aperto, che ci aiuta a immaginare un luogo in grado di accogliere e che si offre cooperativo in un sistema competitivo. Oggi l’apparenza e la competizione sembrano essere gli unici valori che contano anche nel disegno delle politiche sociali, e la Capanna TWIN si colloca in netta contrapposizione a tutto ciò.



Perché numerare le capanne TWIN?
La numerazione è per noi un importante segno di appartenenza a una storia. In prospettiva, la speranza è che nascano tante altre capanne TWIN: lungo la ciclovia VENTO, la via Francigena, la ciclovia Adriatica, la via Appia…è fondamentale che tutte queste capanne, anche grazie alla numerazione, si possano ricordare di appartenere assieme a una grande proposta culturale, valoriale, politica e tecnica. La numerazione indica che ogni elemento fa parte della stessa serie, di un unico progetto, della medesima ambizione: come le perle che compongono una collana e acquisiscono maggior risalto solo per il fatto di essere parte dello stesso gioiello.
La serialità nella numerazione, inoltre, vuole indurre le persone a interrogarsi di fronte a ciò che stanno guardando: il fatto di trovarsi davanti alla capanna n.20 porterà a chiedersi dove sono le altre 19, a scoprirne le storie, le persone e i valori. Anche se alcune di queste capanne non ci sono più. Oggi la capanna n.1 è chiusa, ma resta la testimonianza della sua storia, il fatto che sia riuscita a mettere insieme una comunità, la quale si è ritrovata all’interno di un progetto più grande. Alcune capanne possono avere vita breve, così come la farfalla vive un giorno solo; eppure, in quel giorno, è comunque una meravigliosa farfalla.

Capanna TWIN n.1 al Passo della Cisa
La Capanna TWIN n.1 è stata realizzata grazie a una complessa rete di attori stretti in una filiera solidale lungo tutta la linea: la materia prima è stata recuperata dalle zone del Triveneto colpite dalla tempesta di Vaia nel 2018, la lavorazione del legname e costruzione della struttura è avvenuta grazie al lavoro degli ospiti della Casa Circondariale di Monza, infine la gestione è stata affidata a un giovane con fragilità cognitiva seguito dagli assistenti sociali del comune di Berceto (PR). L’accoglienza presso la Capanna n.1 è stata attiva per due stagioni tra 2021 e 2022 e ha permesso all’Ostello della Cisa di riaprire i battenti dopo tempo, facendo propria la filosofia di TWIN.
Capanna TWIN n.2 presso Casa Peroni
Nel 2025 il modello TWIN è stato replicato anche nell’ambito del progetto Borghilenti: Casa Peroni – Capanna TWIN n.2 è il primo ostello solidale lungo la ciclovia VENTO, realizzato insieme al Comune di Castelnuovo Bocca d’Adda (LO) riqualificando un edificio dismesso del centro storico.


Casa Peroni è stata arredata secondo i principi dell’economia del riuso, utilizzando mobili donati dai cittadini e restaurati con creatività da un’interior designer insieme con artigiani locali. La gestione dell’ostello sarà affidata alla Cooperativa Amicizia di Codogno che offrirà opportunità lavorative a persone con fragilità: proprio in questo risiede la dimensione solidale.

Area geografica
Passo della Cisa, Berceto (PR)
Promotore
Politecnico di Milano
Finanziato da
Politecnico di Milano (Polisocial Award 2019), CAI
Partner di progetto
Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU), Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA), Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB), Club Alpino Italiano (CAI), Federazione Ciclistica Italiana (FCI), Associazione Europea Vie Francigene, Consorzio di solidarietà sociale Oscar Romero